Luogo Parola

PLACE WORD, 1998
Waldensian Church, Milan
2 back-lit glass walls, black cutouts
m 6x16 each

PLACE WORD, 1998
Waldensian Church, Milan
2 back-lit glass walls, black cutouts
m 6x16 each

PLACE WORD, 1998
Waldensian Church, Milan
2 back-lit glass walls, black cutouts
m 6x16 each

PLACE WORD, 1998
Waldensian Church, Milan
2 back-lit glass walls, black cutouts
m 6x16 each

  • ABOUT THIS WORK

  • L’installazione LUOGO PAROLA è il primo intervento d’un artista nella chiesa valdese di Milano ed è stato realizzato appositamente in occasione della manifestazione: La libertà degli altri. 1848-1998. 150º Anniversario delle libertà civili ai valdesi.

    Silvio Wolf ha progettato il proprio lavoro ispirandosi sia alla tradizione della Comunità evangelica, e in particolar modo al valore simbolico che la parola assume in tale contesto, sia alla memoria del luogo, ricercando le tracce della prima chiesa valdese di Milano, originariamente sita nell’antica basilica di San Giovanni in Conca, i cui resti sono visibili nell’attuale Piazza Missori.

    L’artista è intervenuto illuminando dall’esterno con potenti fonti di luce diretta le due grandi vetrate laterali dell’attuale chiesa di Via F.Sforza (m.16×6 ciascuna) e sagomando dietro di esse forme nero-opache che rappresentano le essenziali strutture d’una libreria e d’uno spazio architettonico visibili in controluce dall’interno della chiesa.

    Nella vetrata Nord l’alternanza bianco/nero dei libri sugli scaffali dà vita a un’originale codice binario luce/non luce capace di produrre una nuova forma simbolica di scrittura. Così come la tradizione evangelica associa indissolubilmente la Luce alla Parola, l’artista intende la luce come forza generatrice d’un nuovo alfabeto visivo.

    Utilizzando la stessa tecnica Silvio Wolf ha rielaborato nell’altra vetrata le tracce architettoniche dell’originale cripta del XI secolo della Chiesa di S. Giovanni in Conca, evocando così in controluce la trasfigurata presenza d’un altrove spazio-temporale.

    Come in altre installazioni site-specific di Wolf, il luogo e la luce sono contemporaneamente soggetto e strumento del suo lavoro. Con il codice luce/non luce riscrive gli immateriali elementi della tradizione e la memoria latente del luogo. Interno ed esterno, origini e nuove creazioni interagiscono nello spazio stesso che li ha generati.