Icons of Light

ICON OF LIGHT 01, 1993
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board
cm 130x135x4

ICON OF LIGHT 02, 1993
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board.
cm 155x85x4

ICON OF LIGHT 09N, 2007
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board.
cm 94x144x4

ICON OF LIGHT 03, 1993
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board.
cm 155x60x4

ICON OF LIGHT N1, 2007
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board.
cm 180x75x4

ICON OF LIGHT (Baden Baden), 1992
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board.
cm 160x140x4

ICON OF LIGHT 04, 1993
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board.
cm 95x135x4

ICON OF LIGHT, 1994
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board.
cm 146x118x4

ICON OF LIGHT 09, 1993
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board
cm 115x190x4

ICON OF LIGHT 10, 1993
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board
cm 215x55x4

ICON OF LIGHT, 1993
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board
cm 40x105x4

ICON OF LIGHT 11, 1993
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board
cm 135x93x4

ICON OF LIGHT N5, 2007
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board
cm 90x170x4

ICON OF LIGHT N8, 2006
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board
cm 200x70x4

ICON OF LIGHT 24, 2002
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board
cm 100x60x4

ICON OF LIGHT 23, 2002
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board
cm 100x60x4

WALL OF ICONS, 1994
Cibachrome, enamels, shaped laminated foam board
from cm 117x36x4 to cm 82x26x4

  • ABOUT THIS SERIES

  • Nel mio lavoro la luce è attivamente soggetto e mezzo: avverto un vincolo inscindibile tra processo e forma, linguaggio e realtà: l’uno è l’altra.
    Fotograficamente parlando la luce opera uno strappo virtuale che mi consente di materializzare l’altrove in luogo intenzionato. Essa genera una condizione di ubiquità, un legame immateriale tra corpo reale e corpo virtuale: i due esistono simultaneamente in un e unico spazio-tempo.

    Le Icone di Luce sono il risultato di un doppio processo, simultaneamente generativo e distruttivo: la luce stessa che genera l’immagine fotografica distrugge quella pittorica. Del quadro originale rimangono visibili la cornice prospettica e la superficie riflettente della pittura ad olio, e la luce è il vero soggetto della rappresentazione.
    In questi lavori il punto d’osservazione è assieme messa in codice e prova d’esistenza. Le prospettive accentuate sono rappresentazioni fisiche di punti di vista retinici non convenzionali, visioni non ortogonali, posizioni mentali nei confronti dell’apparenza sensibile. Le Icone sono materializzazioni di luce, corpi spaziali sui quali la percezione oscilla continuamente tra superficie bidimensionale e corpo tridimensionale, tra qui e altrove, l’esserci e l’essere stato.

    Molta fotografia ha teso nel tempo a rendere visibile; questi lavori agiscono nella direzione dell’apparizione e assieme della scomparsa. La visione può nascere dall’illuminazione come dalla cecità. Ogni atto generativo porta con sé una fine e ogni cessazione un nuovo inizio. Nelle Icone di Luce queste condizioni estreme, sintetizzate dalla contemporanea presenza di due immagini, l’una pittorica e l’altra fotografica, si fondono dando vita a nascite e morti istantanee. 

    Le Icone di Luce possono creare nuove generazioni d’immagini diventando soggetto di ulteriori riprese, prospettive, distruzioni e ri-creazioni in un ciclo iconografico auto-generativo: la luce è posta al centro d’un processo potenzialmente infinito.

     

    Silvio Wolf, 1993 – 2018