White Lights

WHITE LIGHTS, 1995
Refettorio delle Stelline, galleria Credito Valtellinese, Milan
10 fixed slide-projections on wall, 20 video, 20 channels sound diffusion of female
recorded voices. m 60x6,50

WHITE LIGHTS, 1995
Refettorio delle Stelline, galleria Credito Valtellinese, Milan
10 fixed slide-projections on wall, 20 video, 20 channels sound diffusion of female
recorded voices. m 60x6,50

WHITE LIGHTS, 1995
Refettorio delle Stelline, galleria Credito Valtellinese, Milan
10 fixed slide-projections on wall, 20 video, 20 channels sound diffusion of female
recorded voices. m 60x6,50

WHITE LIGHTS, 1995
Refettorio delle Stelline, galleria Credito Valtellinese, Milan
10 fixed slide-projections on wall, 20 video, 20 channels sound diffusion of female
recorded voices. m 60x6,50

WHITE LIGHTS, 1995
Refettorio delle Stelline, galleria Credito Valtellinese, Milan
10 fixed slide-projections on wall, 20 video, 20 channels sound diffusion of female
recorded voices. m 60x6,50

WHITE LIGHTS, 1995
Refettorio delle Stelline, galleria Credito Valtellinese, Milan
10 fixed slide-projections on wall, 20 video, 20 channels sound diffusion of female
recorded voices. m 60x6,50

WHITE LIGHTS, 1995
Refettorio delle Stelline, galleria Credito Valtellinese, Milan
10 fixed slide-projections on wall, 20 video, 20 channels sound diffusion of female
recorded voices. m 60x6,50

  • ABOUT THIS WORK

  • Silvio Wolf ha progettato Luci Bianche lavorando sulla memoria del Refettorio, sull’iconografia delle Stelline e sullo spazio architettonico dell’ex orfanotrofio femminile.

    L’artista si è ispirato alle immagini originali custodite presso l’archivio storico del Pio Albergo Trivulzio, le cui elaborazioni fotografiche vengono proiettate simultaneamente e in forma fissa sulla parete Nord della Galleria. Si genera così un’unica immagine di 65 metri di lunghezza che rappresenta senza soluzione di continuità volti di Stelline trasfigurati dalla luce.
    L’alternanza di presenza e assenza di luce bianca riflessa dalla parete dà vita a un originale codice binario: una costellazione di nuovi volti si salda alla struttura architettonica del Refettorio.

    Il radicamento con la storia del luogo è anche rappresentato dalla presenza di dieci tavoli collocati lungo il lato Sud della galleria, secondo la disposizione degli originali fratini. Essi scandiscono lo spazio per tutta la sua lunghezza e su di essi sono collocati venti televisori. La tramissione simultanea di venti video diffonde nella sala l’ininterrotto fluire delle icone dei volti delle Stelline. 
    Frammenti di voci bianche diffusi da ciascun video elaborano la memoria del suono della collettività che abitò per più di due secoli questo luogo.

    Silvio Wolf agisce sul tempo e nello spazio attraverso la creazione di nuove generazioni d’immagini. Il luogo e la luce sono assieme l’oggetto e lo strumento del suo lavoro. Origini e nuove creazioni interagiscono nello spazio stesso che le ha generate. Il mezzo fotografico, l’immagine video e il suono elettronico ne attualizzano la memoria. La saldatura tra elementi immateriali della tradizione e linguaggi della contemporaneità costituisce la chiave di lettura simbolica di questo lavoro.