Growing Life

Pian Cerreto manca d’identità. Nulla la caratterizza e nulla accade. Come per la crescita delle piante, gli eventi di questo luogo sono impercettibili. Una serra sperimentale ad alto contenuto tecnologico giace abbandonata. La vegetazione al suo interno é cresciuta a dismisura fino ad invaderla completamente. L’interno é impenetrabile. A fatica se ne intravvede la struttura dei bancali. All’esterno i pannelli solari sono ricoperti dalla vegetazione. Tutto é abbandonato e dismesso. La Natura ha ricoperto la Cultura.

Il progetto prevede di:

1) Liberare la serra
La bonifica della serra al suo interno per riportarla alla condizione originale di luogo per la cura e la crescita delle piante secondo la regola e le necessità umane.

2) Crescere i nomi
La messa a dimora di giovani querce di un anno (Cerri), la loro custodia, cura e crescita.
Contestualmente la raccolta dei nomi. Tutti i nomi degli 80 abitanti del paese vengono detti e moltiplicati da una voce femminile, memoria e testimone della vita di tutti gli abitanti del paese.

3) Radicare la vita
Dopo circa un anno la messa a dimora perenne degli alberelli a formare un piccolo bosco (Pian dei Cerri): una scultura vivente.
L’intervento si basa sul Nome del Luogo come unico elemento riconoscibile della sua identità. Tale identità viene riconosciuta, attuata e comunicata attraverso la moltiplicazione del “nome”, l’elemento fondatore di senso del luogo e dell’azione al suo interno.

Nota post scriptum:

“Qui c’é poco,
pochissimo.
Quasi nulla.
C’é già tutto.
E’ il presente infinito.
Nel luogo al quale non appartengo
mi sento a casa.
Là dove non ero mai stato
mi ritrovo.
Qui sono.”

Silvio Wolf, 1999